Così cantava Vasco Rossi gridando tutto il suo desiderio di una vita spericolata, libera da pericoli, vincoli e costrizioni, dai limiti del tempo e dello spazio, una vita esagerata, una vita “da dio”.
È il desiderio che ognuno porta nel profondo del cuore, ed è il desiderio che sente l’uomo di cui ci parla il vangelo di oggi. Sente l’esigenza di una vita piena, realizza-ta, che abbia un senso profondo, che non abbia limiti, e si rivolge a Gesù. Forse quel rabbino che opera miracoli, che sembra avere potere sulla natura e sui mali dell’uo-mo gli può indicare il modo per sperimenta-re una vita così, una vita eterna, non per-ché va oltre il tempo, non finisce mai, ma perché così è la vita dell’Eterno.
Gesù gli indica il cammino: il primo passo é rispettare quanto insegna la legge riguardo al rapporto con gli altri. Ma all’ interlocutore non basta, è un cammino conosciuto, che percorre da una vita e che non lo soddisfa pienamente.
Gesù lo “guarda”, uno sguardo penetrante che riesce a leggere nel profondo il grande desiderio dell’uomo: vuole qualcosa di più, vuole davvero una vita “da dio”. Non gli resta che indicargli la strada più impegnativa: vivere come Dio, vivere donando tutto se stesso, amando fino alla fine. Non chiede al giovane di “vendere”, di disfarsi di quanto ha per affrontare poi una vita da povero; questo è solo il passo, necessario per poter poi donare, condividere con gli altri tutto ciò che ha, tutto ciò che è, per amare tutti fino al dono di sé.
Troppo esigente il Maestro, troppo difficile condividere i suoi beni, e sono tanti: non solo il denaro, ma il tempo, le energie, il sapere, gli affetti, tutto se stesso, dimenticandosi di sé per essere per gli altri. E se ne va, triste: ha perso l’occasione di sperimentare quale grande “tesoro” si è lasciato sfuggire; gli è mancato il coraggio di rischiare, di fidarsi di quel Rabbi che lo avrebbe aiutato in questa scelta, non ha capito che si può vita “da dio”, vivendo come Lui.
A noi, a me resta una provocazione: se desidero avere una vita piena, significativa, realizzata, devo prendere in mano tutti i miei beni, le mie “ricchezze “, le mie capacità e metterle a disposizione degli altri, condivi-derle; sono un tesoro che metto oggi nelle mani del Signore per ritrovarlo poi per sempre.
Franca Z.