Il brano evangelico odierno è una combinazione di due passi del Vangelo secondo san Luca accostati tra loro: il prologo dell’intera opera e il racconto dell’inizio del ministero pubblico di Gesù, che avviene a Nazaret, “dove era cresciuto”.
I versetti iniziali di tutti i quattro Vangeli sono molto importanti, perché forniscono l’indicazione immediata del “tono” che ciascun evangelista vuol dare al suo racconto; in altre parole, possiamo dire che ogni evangelista ci dà testimonianza del suo particolare incontro con la persona di Gesù. Il prologo più articolato e poetico è sicuramente quello di Giovanni, che abbiamo sentito proclamare due volte nel Tempo di Natale, ma anche i primi quattro versetti di Luca ci danno un’indicazione interessante. L’evangelista ha “deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi e di scriverne un resoconto ordinato” per Teofilo, che impersona tutti coloro che vogliono essere amici di Dio. Con questi pochi accenni, Luca ci fa capire come in Gesù l’Eterno sia entrato nella Storia: le sue ricerche accurate sugli avvenimenti che si sono compiuti hanno ad oggetto proprio la vicenda storica dell’Uomo che ha cambiato la Storia, facendosi riconoscere come il Figlio di Dio: il Creatore che diviene, in tutto e per tutto, creatura nel grembo di una donna, per condividere passo per passo ogni esperienza umana, fino alla sofferenza ed alla morte, eccetto il peccato.
In quest’ottica storica, possiamo leggere, allora la frase che Gesù pronuncia nella sinagoga di Nazaret, a commento del brano di Isaia che ha appena proclamato. “Oggi si è compiuta questa Scrittura che avete ascoltato”. Oggi, per noi, è domenica 26 gennaio 2025: la vicenda storica di Gesù non si è conclusa, ma, proprio grazie all’opera degli evangelisti, si rinnova di domenica in domenica, di giorno in giorno, quando la sua Parola viene proclamata, letta, ascoltata, meditata. Oggi, di fronte a Gesù che proclama ancora una volta “l’anno di grazia del Signore”, siamo tutti interpellati fortemente e personalmente. Chi è Gesù per me? Il racconto evangelico si interrompe e non ci racconta la reazione dei compaesani, proprio perché, intanto, siano noi a dare la nostra risposta personale a quanto Gesù ha detto a Nazaret “in quel tempo” e dice a noi nel nostro tempo. Chi è Gesù per me? È veramente Dio fatto Uomo che entra non solo nella Storia, ma anche nella mia storia, perché la gioia del Signore sia la mia forza? Si tratta di una risposta, del tutto libera e personale, che però evidentemente cambia la prospettiva della nostra vita.
Paolo M.