Giudizio universale: un po’ di paura ce l’abbiamo tutti. Siamo stati educati a pensarlo come lo troviamo spesso dipinto sopra il portale di molte chiese antiche: un giudice dalla faccia severa al centro, in basso un cumulo di cadaveri avvolti dalle fiamme dell’inferno, e santi e beati gioiosi e festanti nelle parte più alta, quella che tocca il cielo. Non è così che ce lo rappresenta Gesù: é un grande prato in cui sono radunate pecore e capre ed un Dio che mostra a noi qual è la password per entrare nel recinto giusto, nel sito della gioia e della felicità. E’ una password semplice da ricordare, non ha numeri complicati o simboli strani , si chiama L’ALTRO, si chiama uomo da amare, da accogliere, da aiutare, anche da sopportare tante volte.
Al Dio di Gesù piace giocare a nascondino, ed è bravissimo nel non farsi trovare perché cerca i luoghi più nascosti, più improbabili da scoprire: lo straniero che non riesce ad adeguarsi alle nostre regole, il ragazzo che si buca sotto i portici , il barbone che dorme sui marciapiedi, l’amico che ti tradisce. Ma ci sono nascondigli più facili da raggiungere: un anziano solo, un ammalato che soffre, un figlio che sbaglia, il “vu ccumpra’” che suona alla porta alle ore più importune, il vicino che dà fastidio, la suocera brontolona, a cui dare anche solo un pezzo di pane o un bicchiere d’acqua…… Non è sempre facile tendere la mano, offrire un sorriso, dire un sì o un no, fare una carezza, aprire il portafoglio; ma è proprio lì che Lui si nasconde con la mano tesa per consegnare a tutti, anche a chi non lo riconosce, la password per il paradiso. Quale sorpresa sarà per noi vederci circondati da una folla di sconosciuti che ci diranno grazie e che faranno festa insieme a noi.
Franca Z.